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Da Unisalute.it: “Tornare in sella, ma in sicurezza: i consigli del medico del MotoGP ai motociclisti”

(15/06/2020) blog unisalute.it ” Tornare in sella, ma in sicurezza: i consigli del medico del MotoGP ai motociclisti” di Angela Caporale

Con la fine del lockdown, il passaggio alla cosiddetta “Fase 3” (iniziata proprio oggi, 15 giugno) e la bella stagione, riprende anche il periodo dedicato alle gite fuori porta e ai piccoli viaggi. In particolare, per gli amanti del motociclismo è il tempo di “scaldare i motori” e cominciare a pianificare il prossimo tour. Un’attività “sicura” dal punto di vista del Covid-19, che si può svolgere con attenzione, ma pericolosa per altri versi: secondo gli ultimi dati Istat infatti, nel 2018, 685 motociclisti hanno perso la vita in un incidente stradale. Una buona forma fisica e alcune accortezze, tuttavia, possono aiutarci a ridurre il rischio di cadute e infortuni. Di questo e di molto altro abbiamo parlato con il dottor Michele Zasa, direttore sanitario della Clinica Mobile, che gli appassionati di motomondiale sicuramente conoscono.

Oltre a darci consigli e informazioni utili agli appassionati delle due ruote, ci ha raccontato come funziona la Clinica Mobile, e ci ha parlato di come i medici e fisioterapisti siano rimasti in contatto con i piloti durante l’emergenza. Infine, ci ha dato qualche anticipazione sulla ripartenza delle gare di Moto GP.

CLINICA MOBILE, DA 40 ANNI ACCANTO AI PILOTI DELLA MOTO GP

Per chi non lo sapesse, la Clinica Mobile nasce da un’idea del dottor Claudio Costa, che aveva colto l’esigenza di un supporto sanitario direttamente sulle piste del Moto GP, dove gli incidenti e i traumi sono all’ordine del giorno. Dall’esordio a Salisburgo il 1° maggio 1977 ad oggi, molte cose sono cambiate: ogni circuito ha il suo centro medico, ma la Clinica Mobile continua ad essere un punto di riferimento per piloti e appassionati, perché segue i campionati in giro per il mondo. 

Ce lo conferma il dottor Zasa: “attualmente rappresentiamo la struttura sanitaria di fiducia per i piloti. Da un lato, agiamo in supporto alle équipe locali nel caso di traumi e incidenti, dall’altro offriamo loro dei servizi di consulenza sanitaria”. Il team di specialisti della Clinica Mobile, dunque, garantisce la continuità medica agli atleti e si occupa anche di tutte quelle patologie che incorrono più frequentemente in chi viaggia molto, come infezioni delle vie aeree, gastroenteriti e i post infortuni.

La Clinica ha al suo interno anche uno spazio dedicato alla fisioterapia: “il weekend di gara può comportare un grande stress fisico, piccole cadute, fratture che vanno trattate con prontezza. Noi seguiamo parte della riabilitazione così che il pilota possa presto tornare in sella in sicurezza.” Inoltre, da anni ormai viene utilizzata la Cartella Clinica Elettronica per tutti i pazienti, e questo fa sì che, ovunque si svolga la gara nel mondo, i medici abbiano a disposizione tutte le informazioni utili sul pilota.

FRATTURE E ALTRI TRAUMI

In questi anni di esperienza, gli specialisti della Clinica Mobile hanno seguito centinaia di piloti, una casistica che ha consentito loro di elaborare uno studio che individua i traumi e le fratture più frequenti per chi cade dalla moto. Come specifica il dottor Zasa, si tratta di dati che restano validi per quanto accade in pista: “cambia molto, ad esempio, tra pista e cross. Altezza, velocità e vie di fuga possono fare la differenza, quindi ci tengo a sottolineare che per chi si muove in moto su strada il suggerimento è sempre quello di prendere tutte le precauzioni e guidare con prudenza.”

Stando a quanto ci racconta il medico, in pista, le aree più interessate da infortuni sono l’arto superiore (mano, polso, avambraccio, spalla, clavicola) e, in seconda battuta, quello inferiore a partire da piede e caviglia. “Non dimentichiamo che le gare vengono fatte da professionisti che sono allenati e hanno un buon tono muscolare, che è un fattore di prevenzione nei confronti di molti traumi.” 

Sempre osservando il recupero dei traumi che derivano da un incidente in pista oppure in strada, il dottor Zasa sottolinea come nel tempo siano cambiati gli strumenti per la riabilitazione. Nel tempo, la Clinica Mobile si è specializzata e ha aperto un centro ad Andorra, in cui medici e atleti, per il recupero, possono avvalersi di un simulatore di moto, realizzato in collaborazione con un centro di biomeccanica. “Un macchinario che ci permette di valutare la postura dei piloti sulle moto, ma anche di monitorare altri atti motori durante la riabilitazione. In questo modo il paziente stesso, prima di tornare sulla moto, ha la possibilità di capire, con maggiore precisione, a che punto del recupero si trova”.

COVID-19 E GARE MOTOCICLISTICHE: VERSO LA RIPARTENZA

Durante l’emergenza sanitaria, il dottor Zasa si è momentaneamente spogliato delle vesti da medico del moto GP per indossare quelle del medico in prima linea, lottando contro il Covid-19 a fianco del 118. “Un’esperienza forte – racconta – che ha generato un insieme di sensazioni, emozioni e paure. Ho visto tante persone ammalarsi e morire, anche nelle proprie case.”

Il rapporto con i piloti però non si è interrotto: nonostante la sospensione delle gare, la clinica Mobile ha continuato a monitorare il loro stato di salute a distanza. “Fortunatamente non ci sono stati casi gravi – ci dice – ma abbiamo continuato a fornire una sorta di servizio di consulenza a distanza. Ora siamo concentrati sulla ripartenza.”

Durante l’estate, infatti, dovrebbero ricominciare le competizioni in pista con nuove regole di “convivenza” con il virus. Tra queste, ci spiega l’intervistato, limitazioni degli accessi al paddock, una riduzione del personale – compreso quello della Clinica Mobile – e una serie di garanzie richieste a tutto il personale del circuito. “Sono convinto che in questo momento si debba ripartire, in maniera prudente e con un occhio sempre attento a sorvegliare ciò che succede. Dobbiamo essere anche pronti a fermarci, nel caso in cui comparisse qualche problema”, aggiunge.

DALLA PISTA ALLA STRADA: LA CLINICA MOBILE A PIACENZA È PER TUTTI

Al termine dell’intervista, chiediamo al dottor Zasa alcuni consigli per tutti gli appassionati di motociclismo e per chi ama utilizzare la moto per spostarsi. Dal punto di vista fisico, l’intervistato ricorda l’importanza dello stretching e di mantenere alta la concentrazione quando si è su strada: “per certi versi, la strada è più pericolosa della pista, anche se le velocità sono molto ridotte. Non ci sono vie di fuga, e vi transitano altri mezzi, per questo è necessario riprendere progressivamente partendo da giri brevi, con pause frequenti evitando grandi abbuffate o banchetti che, fisiologicamente, diminuiscono la lucidità.” La prevenzione, naturalmente, passa anche attraverso il rispetto delle regole del codice della strada e l’adozione di tutte le protezioni come casco, paraschiena e vestiti adeguati che, ricorda il medico, vanno utilizzati anche per tragitti molto brevi. 

E sempre a proposito di prevenzione, ricordiamo agli amanti delle due ruote che la Clinica Mobile, da qualche tempo, non è più ad uso esclusivo dei campioni del Moto GP. 

“In questi anni, molti motociclisti e appassionati ci hanno chiesto di farsi visitare dal dottor Costa prima e da tutto il team della Clinica Mobile poi”, ci racconta il dottor Zasa, “così è nato il poliambulatorio di Piacenza, che è convenzionato con UniSalute.”

Questo centro medico privato convenzionato si rivolge in prima battuta agli appassionati di moto, ma non soltanto. Offre anche servizi relativi alla medicina dello sport, all’ortopedia e alla fisioterapia, un ambulatorio cardiologico, urologico, chirurgico. “Da tutta Italia abbiamo pazienti che ci chiedono di essere visitati dal nostro team perché, in questi anni, la Clinica Mobile è diventata sinonimo di qualità. Dal nostro punto di vista, è una bellissima esperienza, che ci piacerebbe estendere anche ad altri territori sempre mettendo la qualità dell’assistenza al paziente al primo posto e puntando sulla tecnologia.”

Il link all’articolo: https://blogunisalute.it/intervista-michele-zasa/